• LA LIBERTA’ RICONQUISTATA! A Creta, culla della civiltà greca

    scritto il 30 Ottobre 2021 da: Michele Tomaselli

    L’estate volge al termine, così per curare la voglia di viaggiare, dopo il lungo stop imposto dalla pandemia, decido di raggiungere Creta, isola del mediterraneo dalle mille sfumature e mosaico di sfrontata bellezza paesaggistica. Grazie a una carta geografica scopro con stupore che il suo monte più alto, lo Psiloritis (meglio conosciuto come il leggendario Monte Ida) supera abbondantemente i 2.000 metri; sarebbe esperienza significativa scalarlo ed esplorare le sue vallate, paradiso del trekking e dello sci alpinismo. Già metà di pellegrinaggio durante la civiltà minoica, si racconta che alle sue pendici nascondeva in una grotta Rhea, la titanide madre di Zeus, la quale proprio qui allevò il suo figlio “dio padre” o come chiamato nell’epica greca, il “padre degli dei e degli uomini”. Esiodo (Teogonia, 477 e sgg.), che si rifaceva ad Apollodoro e Callimaco1 descrive il mito di Zeus: “Rea (Cibele), avrebbe concepito Zeus di nascosto a Licto (nella parte centro-orientale di Creta), consegnando al padre Crono una pietra che questi divorò pensando fosse il proprio ultimo figlio. Nella grotta dove il piccolo Zeus fu portato crebbe insieme alle ninfe Adrasti e Ida, nutrendosi di miele e del latte della capra Amaltea. Venne allevato dai Coribanti (o Cureti), sacerdoti che facevano un baccano infernale: saltando e danzando, percuotendo scudi e tamburi, coprivano i pianti e le grida del piccolo per non farlo scoprire dal padre Crono, desideroso di divorarlo. Nella versione cretese, Zeus non soltanto nacque nella grotta sotto il Monte Ida, ma anche vi morì. La grotta poi, per i Cretesi come per i Greci, divenne un importante santuario (…)” 

    Nei pressi della grotta dell’Antro Ideo

    In cammino Lo zaino è pronto e gli scarponi sono ancora a prendere aria. Ho studiato a fondo il percorso di domani, salirò passando dal versante nord, ovvero dall’Antro Ideo, la grotta dove Zeus fu nascosto al padre Crono; senza dubbio il percorso più lungo, ma è più spettacolare di quello che parte da Lakkos Mygerou, pur se impegnativo con circa 1400 metri di dislivello e con oltre 16 km di sviluppo. Punto a raggiungere la cima per le ore 12.00, altrimenti il caldo sarebbe soffocante con l’afa e l’umidità che non mi darebbero tregua. Devo portare una buona scorta di acqua visto che non si trovano sorgenti e ruscelli durante l’intero tracciato. Alla partenza mi fanno compagnia solo un gregge di capre.

    Sullo Psiloritis

    Sassi … Il sentiero dall’Antro Ideo poggia su un fondo di sassi aguzzi, un vero sentiero non esiste, bisogna seguire dei bollini rossi e gialli, sparpagliati qua e là che dovrebbero facilitare il percorso anche se molte volte mancano del tutto; sicché nel mitigare i dubbi di tracce incerte ricorrere alla propria immaginazione diventa uno strumento consigliato!

    Verso la vetta dello Psiloritis

    Montagne e vento … Fino all’ultimo, la vetta agognata non appare e spesso la si scambia con un’altra. Queste cime sono tutte simili: spoglie, sassose e flagellate dal vento. Ma seguendo il sentiero si può godere di un panorama mozzafiato sulla costa nord. A quota 2300 m., dopo aver perso quota per oltre 150 metri e risalito un lungo avvallamento, mi trovo sulla dorsale del monte Psiloritis, dove incrocio il sentiero che proviene da Lakkos Mygerou; guardandolo dall’alto osserva che è molto più corto di quello da cui provengo, per di più è traccia ben mantenuta, pavimentata, con un lastricato di grandi pietre lisce. Osservandola mi fermo a bere dalla borraccia. Quindi proseguo a destra lungo la cresta per oltre 1 chilometro e mezzo. La vetta sembra di non arrivare mai!

    In vetta Dovrei godere di un panorama mozzafiato da nord a sud: da Santorini, fino al Mar Libico oltre che su tutta l’isola di Creta, ma invece causa la foschia vedo all’orizzonte solo degli sprazzi di mare che fronteggiano la costa. Direi che Giove Pluvio è stato ingeneroso, sigh! Quassù si trova la chiesetta-bivacco, dedicata alla Santa Croce (“Timios Stavros”) che costruita in pietrame a secco ricorda molto le capanne dei pastori; funge da rifugio per ripararsi dal vento. All’interno c’è una stanza per trascorrerci la notte. Giusto il tempo di un panino e di cambiarmi gli indumenti che già mi preparo a scendere. In discesa… Qualcuno direbbe che le cose belle della vita cominciano a piedi scalzi e con un cielo azzurro sopra la testa. Mah … Un moda quella barefoot che trova seguaci. Evidentemente anche a Creta! In mezzo a pietre aguzze appuntite eccolo spuntare, è un santone ortodosso scalzista, parlandoci mi dice che è da 4 giorni che cammina fra queste montagne, alla ricerca di pace e spiritualità. Le scarpe gli danno fastidio perché indossarle è come essere in catene.

    Sulla vetta dello Psiloritis, si vede la Chiesetta di Timios Stavros

    Diversamente facendone a meno sente la connessione con la terra. Sarà … ma lo gimnopodismo non è lo stile di vita che prediligo tanto che mai e poi mai mi convertirò, dopotutto mi domando come fa questa sorta di pòpe a camminare in questo modo sopra sassi appuntiti non provando dolore dolore. «Mi viene male solo a pensarci!»

    On the road Anagia Il villaggio di Anogia si trova ai piedi dello Psiloritis, al confine tra le prefetture di Rethymno e Heraklion. La sua storia affonda le radice alla notte dei tempi, come prova il dialetto dorico ancora parlato dalla popolazione locale. Dopo la faticaccia di salita allo Psiloritis, è giusto rifocillare lo stomaco in una taverna del Paese. Degusto formaggi caprini costolette di agnello e uva apirena. Ogni piatto è una scoperta di sapori e profumi per il palato!

    Palaiochora La tranquilla cittadina di mare si trova sulla costa sudoccidentale di Creta. Sita in una penisola, è stata costruita sulle rovine dell’antica città doriana di Kalamydi. Con 11 km di linea costiera confina con il Mar libico. Al mio arrivo Constantina mi da il benvenuto … Assieme alla sorella Nicky gestisce sul lungo mare il Christos restaurant and rooms. Un B&B a gestione familiare capace di creare un’atmosfera che ti fa sentire come a casa, d’altra parte le due sorelle parlano bene l’italiano. La storia di Nicky merita un approfondimento. Ex studente di architettura alla Sapienza di Roma ha vissuto più di 5 anni in Italia; di professione architetto vive e lavora ad Atene anche se trascorre buona parte dell’estate a Palaiochora. È greca da generazioni ma è nata in Nuova Zelanda in conseguenza del trasferimento dei genitori nello stato insulare dell’Oceania. Esodo favorito  dalla grande richiesta di personale specializzato in Nuova Zelanda e che ha coinvolto moltissimo isolani.

    Spiaggia di Palaiochora

    Lago di Krios o la spiaggia di Viena beach è il lido più remoto della costa nella zona di Paleochora. È accessibile dalla vicina spiaggia di Krios, tramite una strada sterrata o un sentiero. Andarci è un’esperienza meravigliosa, in quanto offre viste panoramiche su uno dei luoghi più belli della parte sud-occidentale di Creta. La spiaggia entusiasma coloro che amano le spiagge naturali. È costituita da una serie di piccole calette isolate e ben protette, alcune delle quali rocciose, altre che di sabbia. Nell’entroterra c’è una fitta vegetazione dove si può facilmente trovare ombra e protezione dal caldo estivo. Ciò che rende la spiaggia unica, è la sua posizione sopra l’antica città ellenistica e poi romana di Viena. Sebbene oggi sono pochi i resti di questo antico insediamento, è ancora possibile individuare la base rettangolare dell’antico santuario della città così i vari reperti rinvenibili sulla spiaggia. È uno dei pochi arenili della Grecia dove si può nuotare nell’acqua cristallina ed ammirare sul fondale, oltre alle conchiglie e ai coralli, colonne doriche e antiche tombe. Uno scenario insomma unico per fare snorkeling.

    Agia Roumeli L’antica cittadina di Tarra si trova sulla costa meridionale dell’isola di Creta, nel Parco Nazionale delle Gole di Samaria, vi sono diverse taverne, hotel e un museo. La sua spiaggia di ghiaia lambisce il mare cristallino color blu mentre a cornice si trovano alte vette, d’inverno ricoperte di neve. È una borgata di mare suggestiva col fascino di arrivarci solo a piedi o in barca. Ci sono giunto scendendo le gole di Samaria, attraverso una profumata foresta di pini e di cipressi. Il percorso è lungo 18 chilometri, inizia a Xyloskalo di Omalos (1.250 m sopra il livello del mare) ma è tutto in discesa. Peraltro a metà strada, offre un altro luogo interessante che è Samaria, villaggio abbandonato dai suoi ultimi abitanti nel 1962, quando l’area fu dichiarata parco nazionale. Nel borgo vi sono guardie forestali a cavallo che controllano la riserva a rischio elevato in caso d’incendio. E’ un itinerario escursionistico mozzafiato che richiede almeno 6 ore per percorrerlo ed è in cima alla lista delle cose più belle da vedere a Creta.

    Scendendo lungo le gole di Samaria

    «Eccomi ad Agia Roumeli indolenzito e con una vescica al piede mi tuffo nel mare Libico. Le onde sono fortissime, cerco di cavalcarle e di muovermi sul filo dei cavalloni ma ahimè non accorgendomi di un’onda più alta delle altre bevo tanta di quell’acqua salata come mai mi era capitato. L’acqua mi avvolge come un mantello e mi tiene come una camicia di forza!»

    Spiaggia di Agia Roumeli

    Iraklion

    Il Museo archeologico, E’una delle meraviglie del mondo. Nelle sue 22 stanze con oltre 15 mila reperti raccoglie un millennio di arte minoica e micenea. Un labirinto di stili e graduazioni: dall’astratto al naturalismo, al geometrico, dal primitivo al floreale. E il filo di Arianna è la ceramica. Il disco di Festo è una meraviglia in terracotta d’altri tempi, di origine minoica – risale al II millennio a.C. (tra il 1600 ed il 1400 A.C.) ed è stato ritrovato a nel Palazzo di Phaistos (Festo, appunto). Con un diametro di circa 15cm, e riporta su entrambe le facce una serie di iscrizioni a spirale. Il significato di queste ed il loro scopo rimangono, ancora oggi un mistero! Il disco venne scoperto dall’archeologo italiano Luigi Pernier nel 1908.  

    Il palazzo del re Minosse a Cnosso «Ecco il palazzo reale di una delle prime civiltà europee, prima arena del mondo e primo trono ergonomico in alabastro, le prime toilette autopulenti della storia.» Tra le civiltà del mondo antico, una delle più raffinate fu quella minoica, sviluppatasi a Creta durante l’età del bronzo. Case e palazzi erano dotati di bagni con vasche da bagno, le più antiche al mondo. La pulizia e la cura di se stessi erano requisiti imposti dalla sfera religiosa. Tanto che nei luoghi adibiti al culto, gli archeologi hanno rinvenuto vasche e bacini dove probabilmente si svolgevano abluzioni sacre. Il Minotauro che Evans2 ricondusse al mito del labirinto di Cnosso abitato appunto dalla terribile creatura viene spesso associato alla metafora di una situazione dalla quale è difficile scappare. Ma è esistito realmente? Per la scienza, considerando l’impossibilità di concepimento tra una donna e un toro, la risposta è negativa.

    Scoprire nuovi sapori

    A tavola

    Appena fuori dalle mura della città, recentemente rinnovato, il Merastri, è uno dei ristoranti da non perdere. Garantisce la tradizione culinaria greca con un ottimo rapporto qualità – prezzo. I piatti sono cotti in un forno a legna e la pasta è preparata a mano. Sono da provare assolutamente: le lumache, i chortopites e l’agnello con patate, in abbinamento al vino rosso sfuso. Il Merastri si distingue per l’atmosfera, l’ospitalità e gli ingredienti tipici della tradizione cretese.

    Appunti di una bevuta

    Kjetil Jikiun, classe 1964, è un ex pilota di aerei della Scandinavian Airlines, ma è soprattutto noto nel mondo della birra artigianale per aver fondato, nel 2002, insieme all’amico homebrewer Gunnar Wiig,Nøgne Ø, il primo birrificio artigianale norvegese. Alla fine del Luglio 2015 lascia la sua creatura e si trasferisce a Creta dove nello stesso anno fonda Σόλο – Solo Your Cretan CraftBeer. Accompagnato da Kjetil prima di imbarcarmi per l’Italia visito il suo birrificio, sorseggiando la CraftBeer. Gustosissima !

    Bevendo la Craft Beer, dietro Kjetil Jikiun

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