• L’ISOLA DI AFRODITE UNA FERITA APERTA. DA UN VIAGGIO A CIPRO

    scritto il 9 Marzo 2023 da: Michele Tomaselli

    Un luogo “spettrale” nel mar Mediterraneo dove toccare con mano una ghost town, tra le più inquietanti del mondo, è Varosha (Maraş in turco), quartiere balneare meridionale di Famagosta, nell’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro Nord. Rione anche denominato “la perla di Cipro” o “la Saint-Tropez cipriota” popolato da una comunità greco cipriota, evacuato nel 1974, dopo il colpo di stato filo-greco. La popolazione decise di abbandonarlo lasciandovi i propri effetti personali. D’allora è zona interdetta con tanto di sentinella di guardia, delimitata da reti e filo spinato. È formalmente vietato fotografare. A impedirne l’accesso una risoluzione dell’Onu del 1984 che stabilisce che il quartiere potrà essere ripopolato solo dai suoi abitanti originari, circa 39mila persone. Chi è riuscito ad entrare racconta di una città dove tutto è rimasto congelato nel tempo.

    VAROSHA, LA CITTÀ SPETTRALE Ho potuto guardarla anch’io grazie a un recente viaggio. È una città malinconica, da brivido! Ti fa venire la pelle d’oca al solo pensiero di metterci piede dentro. Al suo interno si trovano vestiti e scarpe ammuffite di persone scappate da un momento all’altro. Dalla recinzione provo a dare una sbirciata. Vedo una pompa di benzina con l’insegna Petrolina, centinaia di palazzi abbandonati col segno dei proiettili, vetrine impolverate e tavole ancora bandite. In lontananza il Golden Sands Beach Hotel … se non lo sapessi chiuso direi che è in attività! La struttura aveva aperto i battenti nel 1974 per favorire lo sviluppo della spiaggia. Tuttavia rimase aperta solo per pochi mesi. I semafori spenti, i cartelli con i prezzi e gli sconti fermi agli anni settanta sono la prova che il tempo qui si è fermato al 1974 quando l’esercito turco occupò Famagosta cancellando ricordi, vite e case. Dopo l’occupazione turca gli abitanti greco-ciprioti, fuggiti nella parte meridionale dell’isola o più lontano, non vi fecero più ritorno, almeno fino alle prime riaperture del 2004 che comunque imponevano il benestare di Ankara, concesso col contagocce. “Qui, sono nato in questa stanza”, ricorda fra le lacrime Pavlos Iacovou, 65 anni, mentre si aggira fra i corridoi in rovina dell’hotel di famiglia, mostrando delle immagini girate con il suo telefonino. Lui e altri cinque rifugiati che lo accompagnano avevano tra i 12 e i 23 anni quando dovettero lasciare le loro case. “Era il nostro quartiere. Hanno distrutto tutto, non hanno lasciato niente” – dice sconfortato. Fra le macerie dell’albergo ha trovato solo qualche guida turistica dell’epoca: “Le ho lasciate dov’erano. Voglio che tutto rimanga com’è. Dedico questo giorno a mio padre, che è morto”. Cruda testimonianza di un conflitto avvenuto nel cuore del Mediterraneo a 100 chilometri dalla Siria, ai confini dell’Unione europea, con strascichi ancora evidenti. Varosha, oramai annoverata tra le località di “Dark tourism” o “turismo nero”, simile a Pryp”jat’, città fantasma di Černobyl’ in Ucraina, oggi ha un’opportunità: infatti il Comune di Famagosta dopo alcuni lavori di risistemazione sta attirando nuovi visitatori curiosi di scoprire una ghost town. Inoltre ha ripulito la spiaggia fornendola di lettini e ombrelloni rendendola così accessibile ai bagnanti.

    Cipro Nord. Varosha. The ghost town

    Non mi resta che entrarci scavalcando il filo spinato. Arrivato al cancello non è richiesto un biglietto d’ingresso. Molte barriere di delimitazione sono state abbattute ma faccio fatica a capire dove camminare perché non esiste un percorso ben definito: le strade battute senza vegetazione sono pochissime, così Varosha rimane accessibile solo in minima parte. Una visita che ferisce, un assaggio dell’orrore della guerra, che lascerà il segno nella mia vita.

    LA LINEA VERDE Prende il nome dal colore della matita utilizzata nel 1964 dal generale Peter Young, comandante a Cipro della British Armed Forces, incaricato di dividere i quartieri turchi e greci di Nicosia dopo gli scontri avvenuti. Poi, dal 1974, con Linea Verde di Cipro si indica l’area demilitarizzata istituita dall’ONU nel 1974 lungo la linea del cessate il fuoco che si stabilì dopo l’intervento militare nell’isola da parte dell’esercito turco. La linea di separazione, estesa orizzontalmente anche al resto dell’isola, ancora oggi taglia Cipro in due stati. Una striscia lunga 180 km denominata anche Buffer-zone “zona cuscinetto” del territorio UE, sorvegliata dalle Nazioni Unite, occupa una superficie di 350 chilometri quadrati. Per garantire condizioni di sicurezza sono stati definiti tre differenti settori: il settore occidentale, dal 1993 sotto la responsabilità del contingente argentino, circonda l’enclave turco-cipriota di Kokkina e arriva a Mammari, poco a ovest di Nicosia, per una lunghezza di circa 90 km; il secondo settore comprende l’area attorno alla capitale (30 km) e dal 1993 è sotto la responsabilità del contingente britannico; l’ultimo settore (65 km intramezzati dalla base inglese di Dhekelia) arriva sino alla costa orientale dell’isola, poco a sud di Famagosta, presidiata dai contingenti slovacco e ungherese. La buffer-zone completamente circondata da reti, filo spinato, cavalli di frisia, bunker e torrette non è solo un fazzoletto di terra disabitato e abbandonato a se stesso con case diroccate, ma include paesini in cui vivono circa 10mila persone. Il più importante, Athīenou, si trova nel distretto di Larnaca, il cui nome, secondo la leggenda, deriverebbe da Atene. Ben più piccolo è Pyla (1.340 abitanti) villaggio incastonato nella terra di nessuno, unico luogo a Cipro in cui le due comunità turca e greco cipriota vivono a stretto contatto. Senza barriere, senza checkpoint e filo spinato!

    UNA CITTÀ DIVISA IN DUE Nicosia o Lefkoşa è il capoluogo delle due Repubbliche di Cipro Nord e Sud, è l’ultima capitale europea divisa da un muro a resistere dopo la caduta del Muro di Berlino. Anche qui barriere di cemento e mattoni, filo spinato e cavalli di frisia, bunker e torrette tagliano il centro storico in due stati. La città così ha visto crescere la divisione geografica, culturale e politica tra Grecia e Turchia. Guardando ad est, sulla moschea di Sultan Mahmut sventolano la bandiera turca, mezzaluna e stella bianca in campo rosso, e il suo «negativo», la bandiera dell’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord (riconosciuta dalla sola Turchia), mezzaluna, stella e bande rosse in campo bianco. Più a nord, oltre l’abitato della capitale divisa, sulle pendici delle montagnole del settentrione dell’isola, si staglia un’enorme bandiera turco-cipriota.

    Cipro Nord. Nicosia. Il muro di confine, vicino a Ledras Street. Si vede un gatto passare a Nicosia sud senza controllo.

    Il gate di Ledras street è un valico pedonale del centro storico che permette l’ingresso alla parte greca-cipriota grazie all’unico passaggio esistente. Zona di shopping e cuore della movida, Ledra street è divisa tra uno stato e l’altro da reti e filo spinato con sacchi di sabbia a retaggio della guerra. Al check point i poliziotti turchi controllano il mio passaporto, con sorpresa mi respingono, mi dicono che l’ingresso a Nicosia sud mi è inibito, posso raggiungerla solo con l’automobile con cui mi sono registrato all’ingresso a Cipro Nord. Pazienza stasera rinuncerò alla birra nella vicinissima parte greca di Nicosia. Ci arriverò domani in auto lungo la strada F298 dalla frontiera di Zodia. Nella zona “cuscinetto” bene però mantenere alta la guardia … Un consiglio: mai mettere in funzione il navigatore satellitare altrimenti è facile finire nei guai, i percorsi segnalati come i più veloci portano fuori dalle rotte consentite, dritti dritti sulla Linea Verde in mezzo a cecchini pronti a sparare!

    NICOSIA, UNA CITTÀ STELLATA

    Nicosia è caratterizzata da una architettura militare “ideale”, tra le prime città al mondo a pianta stellata: la cosiddetta trace italienne. Una vera e propria fortezza realizzata da Giulio Savorgnan, la cui costruzione impose di demolire numerose case, chiese e conventi. Quello di Nicosia è il primo esempio moderno di cinta bastionata a pianta stellata, cui furono ispirate poi Palmanova in Friuli Venezia Giulia, iniziata nel 1593 dallo stesso Savorgnan, e la cittadella di Casale Monferrato in Piemonte, ideata da Germanico Savorgnan che aveva affiancato lo zio a Cipro nella progettazione. La fortezza di Nicosia ebbe undici baluardi, tanti quante le contrade dell’isola, dedicati a vari ufficiali veneziani (Mulla, Querini, Barbaro e Loredan) e ai nobili locali finanziatori dell’opera (Flatro, Carafa, Podocataro, Costanzo, Davila, Tripoli e Rocas). I lavori iniziarono nel giugno 1567 e procedettero speditamente: un anno dopo risultavano ultimati le cortine, i baluardi e i fianchi con le cannoniere. Secondo molti resoconti, tuttavia, all’alba dell’assedio ottomano del 1570 alla fortezza mancavano parte della spianata e la strada coperta sopra i baluardi. La cinta a cortine inclinate, realizzate in terra e rivestite da uno strato sottile di pietra, fu dotata di tre porte: a nord la Porta di Kyrenia, a ovest la Porta di Pafos, e ad est la Porta Famagosta o Giuliana. La Pafos gate è la più piccola delle porte tra le mura veneziane della parte greca di Nicosia. Il suo bastione sovrastante è già a Nicosia Nord. La Porta di Kyrenia, storicamente conosciuta come Porta del Provveditore, è nelle mura di Nicosia Nord e veniva utilizzata per il trasporto verso le aree settentrionali, in particolare Kyrenia. Infine la Porta Famagosta o Giuliana è la principale della città, ubicata nella parte greca di Nicosia.

    Cipro sud. Nicosia sud. Porta di Kyrenia

    I MONTI TRODOOS

    Il Monte Olimpo, che molti confondono con la residenza dei dodici Olimpi nel nord della Grecia, è, con i suoi 1.953 metri, la vetta più alta di Cipro. Fa parte dei Monti Trodoos nella zona centro-occidentale dell’isola, frequentati non solo dagli escursionisti ma anche dai cristiani ortodossi e da cultori dell’arte bizantina. Fra queste montagne si trovano alcune chiese affrescate, come quelle di San Nicola del Tetto e Kykkos, il più grande monastero dell’isola, vicino al quale sorge anche il mausoleo dell’arcivescovo Makarios III, fondatore della Repubblica di Cipro.

    IL TREKKING

    Platres è una località di villeggiatura immersa in una foresta di pini neri che conserva il fascino coloniale inglese, sono diversi gli edifici ad aver mantenuto lo stile d’epoca vittoriana. Il Semiramis Hotel ne è una piacevole conferma, soggiornandoci sono stato coccolato dall’ospitalità greca cipriota oltre ad aver assaggiato degli ottimi vini locali. Dopo giorni di caldo afoso trascorsi perlopiù nelle spiagge della penisola greco – turca di Karpaz, arriva il momento di esplorare le montagne. Se si è motociclisti la strada che sale fino alla località di Trodoos vale da sola il viaggio, tuttavia non essendolo mi consolo percorrendo il sentiero Artemis. Una bella camminata intorno alla cima del Monte Olimpo … Sentiero pianeggiante di circa 7 km con alcuni tratti rocciosi in mezzo a una foresta di pini neri, dove s’intravede qualche cedro del Libano. La vista fantastica si proietta fino al mare. Con sorpresa trovo uno skilift e una seggiovia, incredibile ma vero, mi dicono che qui d’inverno si scia! Impossibile però salire alla cima del Monte Olimpo causa la presenza di una base militare inglese e greco – cipriota.

    Verso il Monte Olimpo sul sentiero Artemis

    INFO

    Quando andare: aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre (si fa il bagno fino a fine ottobre) Guida: a sinistra (come in Inghilterra). Documenti per l’espatrio: Per i cittadini UE è sufficiente la carta d’identità valevole anche per entrare a Cipro Nord dove però e richiesta una “speciale polizza assicurativa” per le auto provenienti da Cipro Sud. Da visitare anche: la penisola di Akamas, zona selvaggia ed incontaminata tanto che sulle sue coste le tartarughe depongono le uova. Secondo la leggenda Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, Venere per i romani, sarebbe nata proprio in questi luoghi dalla schiuma del mare. la penisola di Karpaz è la parte più orientale dell’isola, dove la terra si assottiglia in una striscia sottile che si estende verso la Turchia. Spettacolari sono le dune di sabbie e le spiagge selvagge. Merita una visita il Monastero dell’Apostolo Andrea situato al Capo Vittoria nell’estremità nord-orientale che si può raggiungere tranquillamente in auto. Un “comitato di asini selvatici” dà il benvenuto al visitatore. Per dormire si consiglia l’Elausa Hotel & Restaurant sui resti di un antico convento. I prezzi come in tutta la parte turca dell’isola sono molto contenuti.

    Cipro Nord. Nella penisola di Karpaz. Spiaggia.

    TOUR DI VIAGGIO 

    1

    Venezia – Larnaca

     

    Viaggio aereo

     

    2

    Larnaca – Agia Napa –

    Capo Greco – Frontiera per base inglese di Akrotiri

    Famagosta

    Trasferimento

    Auto

    Repubblica di Cipro

    3

    Famagosta – Salamis

    Famagosta

    Visita al sito archeologico,

    Spiaggia di Salamis e visita a Vorosha

    Auto e a piedi

    Repubblica di Cipro Nord

    4

    Famagosta – Penisola di Karpaz – Karpaz

    Spiaggia di Karpaz Kaplumbağa Plajı

    Auto e a piedi

    Repubblica di Cipro Nord

    5

    Karpaz – Monastero dell’Apostolo Andrea – Capo Vittoria – estremità nord-orientale

    Karpaz

    Spiaggia Golden Beach e apostolo Andrea

    Auto e a piedi

    Repubblica di Cipro Nord

    6

    Karpaz – Nicosia Nord

    Trasferimento e visita alla città

    Auto e a piedi

    Repubblica di Cipro Nord

    7

    Nicosa Nord – Troodos – Platres

    Trasferimento e trekking attorno al Monte Olimpo

    Auto e a piedi

    Repubblica di Cipro Nord

    Repubblica di Cipro

    8 Platres- Nicosia Sud – Larnaca Trasferimento e visita alla città.  Auto e piedi Repubblica di Cipro
    9 Larnaca – Venezia  Rientro in Italia  Volo aereo  

     

     
     
     

    Cipro Nord. Pensisola di Karpaz. Capo Vittoria

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